Tiziano Terzani, un grido d’allarme contro la tecnologia
“Diventeremo scimmie meccaniche-cibernetiche?” Sul declino di scienza, società e religione
Tiziano Terzani grande esploratore di mondi, grande profeta ed anticipatore, vive 30 anni in Asia, dal 1971 fino alla morte nel 2004, era molto critico sulla tecnologia. Terzani metteva in dubbio quell’idea di evoluzione che – a partire da Darwin 1859 – spinge la modernità occidentale verso un futuro sempre più ottimo, come se seguissimo una linea retta. Davanti ai giovani nel 2002 pronunciava parole che sembrano scritte oggi: «eravamo scimmie e siamo divenute uomini. Ci sono voluti cinque milioni d’anni di trasformazione, di mutamenti, di evoluzione per essere quelli che siamo. E questo stato è definitivo? No. Noi cambiamo continuamente. Tutto cambia. Domandiamoci: cosa diventeremo? Secondo me, con la situazione di guerra dinnanzi a noi, abbiamo due scelte. La scelta di una progressiva barbarie, di una soluzione tecnologica, di software, ai nostri problemi. Diventeremo scimmie meccaniche? Scimmie cibernetiche? Tutti con i telefonini, con i computer addosso? Questa è una scelta. Oppure una scelta di spiritualità, una scelta di coscienza, una scelta che ci fa fare un piccolo passo, fuori della materia, dalla guerra e dalla violenza, per riconoscere negli altri dei fratelli di questa bella umanità, che è bella perché varia?». E ancora ripeteva: «sì, cinque milioni di anni fa eravamo scimmie e siamo divenute uomini, ma in futuro cosa saremo? Scimmie meccaniche? Scimmie cibernetiche? Tutti con i telefonini, con i computer addosso, le lucine che ci fanno capire l’amico con cui fare un viaggio?»
Ecofilosofa con un background in filosofia occidentale e filosofia orientale (ha studiato all’Università di Firenze, di Pisa e alla New York University), ha viaggiato molto in Asia e lavora da trent’anni nell’ambito dei media. È la maggior esperta del pensiero di Tiziano Terzani. Le sue opere sono dedicate alla critica della visione moderna per chiarire un argomento tabù: la colonizzazione dell’immaginario che sta alla base del cosiddetto “sviluppo”.