Droni e laser militari, la tecnologia cambia i conflitti
Microonde e frequenze che arrostiscono uomini e Terra
In un mondo dove i conflitti non sono più eccezioni ma la norma quotidiana, l’umanità è entrata in quella che gli storici già chiamano l’Era delle Guerre. Non si tratta di un singolo evento catastrofico, come le grandi del Novecento, ma di un mosaico frammentato di scontri perpetui: dalle steppe ucraine ancora fumanti dopo anni di logoramento, ai deserti mediorientali dove droni e milizie riscrivono mappe antiche, fino alle acque contese del Mar Cinese Meridionale, dove superpotenze si misurano in una danza di navi e missili.
Secondo un rapporto esclusivo dell’Istituto Internazionale per gli Studi Strategici (IISS) appena pubblicato, nel 2025 sono attivi oltre cinquanta conflitti armati significativi in tutto il globo, coinvolgendo direttamente o indirettamente più di 180 nazioni. “Non stiamo assistendo a una Terza Guerra Mondiale dichiarata“, spiega l’analista capo Maria Rossi dal suo ufficio londinese, “ma a una polverizzazione della violenza globale, alimentata da risorse scarseggianti, e, al tempo stesso, da tecnologie letali accessibili a chiunque“.
Giornalista, saggista e direttrice de La Casa del Sole Tv. Autrice del libro “BRICS, scacco matto”. Ha lavorato per anni accanto a Giulietto Chiesa in Pandora TV, la prima web Tv libera in Italia.