Prima di tutti, aveva capito tutto
La rilettura di Kaczynski nelle sue opere
Sono già passati due anni dalla scomparsa di Theodore Kaczynski e ben trenta dalla pubblicazione del suo Manifesto sul quotidiano New York Times, eppure il suo pensiero e la sua capacità di raccontare i nostri tempi in seno all’evoluzione della tecnica sono sempre più, e con forza, una realtà con cui confrontarsi. Persino per quanti le sue parole risuonavano come il frutto di un inutile allarmismo: si sono dovuti ricredere. Perché nei suoi scritti già negli anni ’60 del secolo scorso dimostrava come la tecnica fosse un pericolo all’orizzonte per l’uomo, con le sue infinite gabbie e deviazioni. “Penso che molto probabilmente la libertà individuale gradualmente sparirà, in modo permanente e completamente. Considerate tutte le diavolerie imposte agli individui dal Sistema […] Le cose importanti della vita sono ampiamente sotto il controllo delle grandi organizzazioni, l’individuo non ha speranza di influenzarle”.
Scrittore, saggista, articolista per riviste a tiratura nazionale. Ha dato vita a 2 canali Odysee dove parla di libri, attualità, intervistando autori di fama nazionale ed internazionale. Ha fondato la sua casa editrice Larsen Edizioni per pubblicare libri su temi importanti con coraggio e cura.